Incontro Veritas - 26 settembre 2014

Come rappresentante del gruppo Movimento 5 Stelle di Vigonovo, la settimana scorsa ho partecipato alla riunione nella quale si è discusso degli aspetti poco chiari del piano finanziario di Veritas.

Riporto qui di seguito i concetti più importanti.

La parte centrale del discorso consisteva nell’analisi delle molteplici anomalie del piano economico-finanziario di Veritas. Tra queste, le più rilevanti sono:

• I costi di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi vanno esclusi dai costi del servizio pubblico di gestione dei rifiuti.
• esistono consorzi degli imballaggi, ad esempio CONAI, COREPLA, COMIECO, COREVE, RILEGNO, RICREA, CIAL, RAEE, COBAT e CONOE (compreso nel prezzo di ogni prodotto da noi acquistato c’è un contributo destinato al consorzio a cui appartiene l’azienda produttrice). Di circa 600-700 milioni ricevuti, questi consorzi ne restituiscono in servizi circa 250 milioni. Gli altri 400 che fine fanno?
  PER LEGGE si dovrebbero togliere i costi degli imballaggi dai costi di Veritas e questa differenza dev'essere pagata dai consorzi dei produttori, tipo CONAI.
• Più la raccolta è precisa, migliore sarà la purezza dei materiali di imballaggio e quindi maggiore sarà il contributo che CONAI dovrà versare e quindi meno si dovrà pagare a Veritas.
• Gli uffici comunali (e tutti gli immobili di proprietà comunale) non pagano tasse sui rifiuti. I loro costi vengono spalmati sui cittadini e sulle aziende.
• Il secco non riciclabile è quello che ogni cittadino deve effettivamente pagare.
  Veritas non spinge a far rispettare la raccolta del secco non riciclabile perché non controlla e non sanziona gli errati inserimenti di altre tipologie di rifiuti. Perché? Così facendo, all'interno vi sono enormi quantità di imballaggi. Ciò aumenta notevolmente ed illegittimamente i costi del servizio pubblico della gestione dei rifiuti. Il rifiuto secco non riciclabile, a dispetto della definizione data da Veritas, anziché finire in discarica, viene RICICLATO, con enormi costi di lavorazione post raccolta. Veritas in realtà in discarica ne porta meno e quindi di fatto ne paga meno ma ne spende di più in lavorazioni per dividere i materiali riciclabili. I costi li definisce lei e quindi impone il suo prezzo ai comuni. I costi li pagano i comuni per questo Veritas non ha interesse a ridurli. Nessuno dei costi indicati da Veritas per le singole fasi della gestione del servizio è motivato e documentato. Le cifre devono essere “prese per buone” senza possibilità di verifica e spesso appaiono esagerate.
• Non è possibile sapere i costi specifici. Questa mancanza di trasparenza è sufficiente per rendere illegittimo il piano finanziario.
• Soprattutto i costi del personale non sono quantificabili, non si sanno quanti sono i costi per categoria. Inoltre non si sa come sono ripartiti tra i vari ruoli.
• Crediti Inesigibili = crediti non incassati. Esiste una norma che dice il tuo credito è inesigibile nel momento in cui effettivamente non puoi più incassarli (e allora diventano costo nel piano finanziario). È strano che queste cifre siano tonde.
• Costi A.A.T.O. Veritas aggiunge questo costo forfettario (un tot ad abitante) che dovrebbe già essere inserito nei costi per il conferimento in discarica, quindi lo paghiamo due volte.
• Nella formula iniziale di calcolo di pareggio tra entrata e costi del servizio di gestione dei rifiuti, si stabilisce che i costi del servizio dell'anno precedente vengano aumentati con l'applicazione del “tasso di inflazione programmata” e diminuiti di un coefficiente di recupero di produttività per l'anno di riferimento.
• A fronte di un tasso di inflazione programmata (T.I.P.) dell'1.5%, Veritas applica tassi ISTAT (F.O.I.=2.2% oppure N.I.C.=4.79%) più elevati e nemmeno identici per tutti i comuni. Anche questo va contro la legge.

Non essendo un esperto in materia, sono disponibile per eventuali correzioni. Anzi, se trovate errori o imprecisioni, non esitate a segnalarcelo.

Movimento 5 Stelle di Vigonovo,
Alberto R.