venerdì 27 febbraio 2015

Mozione NO PESTICIDI

PROPOSTA DI MOZIONE

Premesso che
l’Amministrazione locale, nella persona del Sindaco, è la responsabile primaria della salute dei propri cittadini, Diritto inviolabile tutelato dalla Costituzione Italiana (Art. 32),

considerato che
il Comune di Vigonovo insiste in una zona di ricarica di falda,
l’impiego dei Pesticidi chimici (Agrofarmaci) di sintesi rappresenta pericolo grave ed attuale, riconosciuto, per la salute della popolazione residente nel suo complesso, in primis degli stessi agricoltori ed operatori agricoli, nonchè dei consumatori in generale,

i Pesticidi chimici (Agrofarmaci) di sintesi, non essendo biodegradabili, inquinano l’ambiente per un lunghissimo periodo, accumulandosi nelle catene alimentari e negli organi sensibili, come tali o come metaboliti tossici, così da moltiplicare la loro pericolosità per la salute Umana e Animale


sono oltre 130 i residui di pesticidi che si ritrovano oggi nelle acque superficiali e profonde, (ISPRA –ARPA), contaminate da 60 anni d’uso indiscriminato in ambito agricolo ed extragricolo,

i pesticidi chimici (Agrofarmaci) di sintesi e i loro metaboliti sono scientificamente riconosciuti quali Interferenti Endocrini, i cui effetti gravemente pericolosi per la salute umana ed animale si esplicano a livelli infinitesimi di contaminazione e che la popolazione residente non è pertanto tutelata dalle soglie di cosiddetta “tolleranza” nè dai tempi di rientro e di carenza o fasce di cosiddetto rispetto, diffondendosi i residui chimici in tutto il territorio comunale

i Pesticidi chimici (circa 300 Agrofarmaci di sintesi attualmente in commercio) sono riconosciuti a livello internazionale (IARC, Lione) quali “concause aggravanti” di numerosissime patologie degenerative (tra cui tumori e cancri, Parkinson, Alzheimer, Linfomi) e di effetti teratogeni sulla discendenza, danneggiando il DNA, il sistema nervoso, ormonale, ecc, moltiplicando gli effetti dannosi per la presenza contemporanea di diversi residui chimici nell’ambiente

i pesticidi Chimici mettono a rischio e pericolo particolarmente accentuato le categorie sociali più deboli per costituzione e/o sistema immunitario (anziani, malati, ecc.) ed in particolare i Bambini, i quali subiscono e/o accumulano dosi di contaminazione per unità corporea molto più elevate, risultando inoltre molto più sensibili ai conseguenti danni genetici, ormonali, al sistema nervoso, ecc., in quanto esseri umani in via di sviluppo. Risultando pertanto violati anche il principio Costituzionale di Uguaglianza dei cittadini e quello di massima Precauzione

i danni all’ambiente sono aumentati costantemente (oggi l’Italia usano oltre 150.000 tonnellate di Pesticidi chimici, più del 30% di tutto il consumo europeo) e le gravi ripercussioni sulla salute sono testimoniate dalle statistiche d’incremento della morbosità e mortalità nella popolazione e dalle conseguenti gravi ricadute sociosanitarie ed economiche sulla collettività, essendo l’Italia il Paese con la maggiore incidenza mondiale di tumori dell’infanzia (OMS), con tasso d’incremento quasi doppio (2%) rispetto alla media UE (1,1%) e con una drammatica riduzione dell’aspettativa di vita sana, da 74 a 62 anni, dal 2004 ad oggi (Eurostat)

nella società è negli organi istituzionali si è affermata la consapevolezza della gravità del rischio sanitario correlato alle matrici ambientali inquinanti e la necessità di tutelare lo stato di salute della popolazione sulla base del Principio di Precauzione, della Prevenzione Primaria, nonchè sul Principio di Comparazione (Comparative Assessment) tra le tecnologie disponibili

i cittadini hanno diritto ad un ambiente salubre (Art. 9 della Costituzione) e, nel caso particolare, a non essere contaminati da Pesticidi chimici (tolleranza zero) ed è impossibile eliminare la deriva di prodotti chimici che si diffondono in ogni caso sul territorio, nelle proprietà limitrofe, così come come nelle aziende agrobiologiche

la Costituzione italiana tutela e regola la libertà di iniziativa economica, affinché non vengano violati i diritti alla salute, all’ambiente salubre e allo sfruttamento razionale dei terreni agricoli (Art. 44 Costituzione), diritti incompatibili con l’impiego di Pesticidi chimici di sintesi

Considerato il principio, espresso in molteplici sentenze (in primis dalla Corte Costituzionale con sentenza n.11 del 1960, n.210 e 641 del 1987, in riferimento agli articoli 9 e 32 della Costituzione), che l’interesse primario della salute deve considerarsi preminente rispetto a ogni altro interesse giuridicamente protetto

Considerato l‘attuale elevato impiego di Pesticidi chimici di sintesi e l’alto tasso di patologie degenerative presenti nel nostro territorio comunale, che risulta quindi particolarmente esposto a condizioni di rischio e pericolo grave ed attuale per i cittadini,

Tenuto conto che

la DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 21 ottobre 2009 (recepita in Italia con D. Lgs. n. 150 del 14 agosto 2012), istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi, riducendone i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente, promuovendo l’uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi ai pesticidi chimici, privilegiando i metodi non chimici, affinché gli utilizzatori professionali di pesticidi adottino le pratiche o i prodotti che presentano il minor rischio per la salute umana e l’ambiente, tra tutti quelli disponibili per lo stesso scopo.

La difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi include sia la difesa integrata sia l’Agricoltura Biologica a norma del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, del 28 giugno 2007, relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli ( 1 ).

considerando quanto segue:

A norma degli articoli 2 e 7 della decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 2002, che istituisce il sesto programma comunitario d’azione in materia di ambiente, dovrebbe essere istituito un quadro normativo comune per un utilizzo sostenibile dei pesticidi, tenendo conto del principio di precauzione, quando sul piano scientifico vi siano incertezze riguardanti i rischi che i prodotti fitosanitari comportano per la salute umana e animale o l'ambiente.

In base al principio di Precauzione, applicato attraverso il “comparative assessment” , esistono oggi numerosi mezzi tecnici biologici per la difesa e la fertilizzazione agricola, regolarmente registrati al commercio, ovvero sottoposti alle relative prove di efficacia per un determinato scopo e che, pertanto, Pesticidi ed altri mezzi chimici di sintesi atti allo stesso scopo dovrebbero essere banditi dal commercio, in quanto pericolosi per l’ambiente, la salute e la biodiversità generale

Sulla base del regolamento (CE) n. 1107/2009 e della direttiva quadro, l’attuazione dei principi di difesa integrata è obbligatoria e il principio di sussidiarietà si applica alle modalità di attuazione dei medesimi principi di difesa integrata. Gli Stati membri dovrebbero pertanto illustrare le modalità di attuazione di detti principi nei rispettivi Piani d’Azione Nazionali (PAN), ai sensi della Direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei Pesticidi, privilegiando i metodi non chimici in materia fitosanitaria (mezzi di Difesa Biologici tra loro "Integrati" al fine di sostituire le sostanze chimiche di sintesi), con rafforzamento dei percorsi di innovazione a vantaggio di sistemi colturali emancipati dalla chimica, che devono godere di investimenti specifici anche in termini di ricerca.

Considerando che agronomi ed agrotecnici, i quali definiscono gli interventi fitosanitari, devono privilegiare tutte le tecniche sostitutive dei prodotti chimici di sintesi, essendo responsabili, nella loro attività professionale, delle eventuali ricadute negative sulla salute umana e l'ambiente (Circolare MIPAAF - Ordine Agronomi sull'Atto Fitoiatrico) e che per lo stesso motivo essi non potrebbero operare con superficialità o per semplice interesse economico, ad esempio in qualità di rappresentanti di Pesticidi chimici.

che gli stessi doveri di rispetto e responsabilità nei confronti dei diritti costituzionali inviolabili si applicano a tutti i cittadini, in particolare ai rappresentanti istituzionali, ai dipendenti pubblici, tra cui i docenti delle Scuole superiori Agrarie e delle Facoltà di Agraria, ed alle associazioni di categoria agricole, per la corretta formazione dei tecnici e degli operatori agricoli e per la diffusione delle tecnologie Agroecologiche e Biologiche, oggi ampiamente disponibili a livello applicativo.

Considerando il notevole avanzamento delle tecniche di Agricoltura Biologica, con risultati economicamente sostenibili dal punto di vista produttivo e notevoli possibilità di valorizzazione commerciale, che si uniscono agli enormi benefici diretti e indiretti, socio-sanitari ed ecologici,

Essendo pertanto possibile, nonchè doveroso, orientare la professione degli agronomi e degli agricoltori, le rivendite di Agrofarmaci e i Consorzi verso la convergenza di interessi sociali positivi per la salute e l'ambiente, in un programma territoriale di riconversione Agroecologica: ricordando che gli agricoltori sono le prime vittime di tale sistema di "tossicodipendenza" dagli agrofarmaci chimici, oggi inutili in quanto sostituibili con tecniche alternative sufficienti

Dal momento che gli agricoltori biologici hanno diritto, in base ai regolamenti Europei Agroambientali (attivi dal 1992, obbligatori e prioritari dal 2000), recepiti attraverso i Piani di Sviluppo Rurale Regionali, a corrispondenti pagamenti per maggiori costi di produzione e mancati ricavi, più la copertura dei costi di transazione alla riconversione Biologica (+20%), ovvero a mantenere “per legge” quantomeno lo stesso reddito.

Considerando la possibilità di attivare un’azione collettiva d’area, ai sensi delle stesse normative agroambientali europee e regionali, con ulteriore maggiorazione dei pagamenti agroambientali fino al 30%, per i benefici indiretti socio-economici e sanitari di una riconversione biologica territoriale


Considerando le notevoli risorse agroambientali disponibili, obbligatorie e prioritarie nei PSR (oltre 25 miliardi di € complessivi per i PSR delle regioni italiane nel periodo 2007-2013, di cui sono spesi circa la metà al 2012) e la “trasversalità agroambientale” che dev’essere rispettata per tutte le altre misure dei PSR regionali (innovazione, promozione, sistemi di qualità, ecc.), con la concreta possibilità di sostenere pubblicamente un programma innovativo di riconversione biologica territoriale, con i relativi servizi tecnici

Tenendo conto che oggi il fatturato totale annuale di Pesticidi Chimici in Italia è di circa 1 miliardo di € è le regioni italiane, nel loro complesso, hanno a disposizione circa 4 miliardi di € all'anno per i PSR, a priorità ed obbligatorietà agroambientale, con cui si potrebbero sostenere i maggiori costi dell'impiego dei mezzi tecnici Biologici.

Visto l'Art 68, del Reg (CE) n. 73/009, del Consiglio del 19 Gennaio 2009, che prevede l'erogazione di un contributo pubblico sulla spesa assicurativa per la copertura dei rischi di perdite economiche causate da infestazioni parassitarie ed altre avversità (assicurazioni agevolate in agricoltura), con rimborso (fino all’80%) delle polizze multirischio, quale ulteriore sostegno a garanzia delle produzioni biologiche, in quanto migliorative in senso ambientale e sanitario.

Considerando la natura privilegiata del territorio, sia dal punto di vista della produttività che della collocazione geografica, che può favorire la riconversione territoriale verso un “Bioterritorio”, con opportunità di sviluppo economico e turistico attraverso l’agricoltura e viticoltura biologica, per la sempre maggiore esigenza di qualificare l’agricoltura locale secondo criteri di qualità, salubrità e biodiversità

Pertanto, nell'interesse di tutte le parti sociali coinvolte,

Il MoVimento 5 Stelle di Vigonovo chiede al Sindaco di impegnarsi a:

  •  vietare l'uso dei pesticidi in parchi, giardini pubblici, campi sportivi, cortili delle scuole e anche in prossimità di strutture sanitarie. Dovrà essere ridotto anche l'utilizzo di pesticidi lungo strade, linee ferroviarie, in prossimità di acque superficiali o sotterranee e da vietare l'impiego di aerei per il trattamento dei campi;
  • vietare nel territorio comunale l’impiego dei Pesticidi chimici (Agrofarmaci ) di sintesi sia in ambito agricolo che extra-agricolo, in quanto pericolosi per la salute umana e per l’ecosistema per quanto citato nelle premesse e ai sensi dei Regolamenti e Direttive comunitarie;
  • dichiarare il Territorio “Biologico” (libero da Pesticidi chimici)
  • stabilire il diritto a non essere contaminati, con tolleranza zero sulla deriva di Pesticidi nelle
    aree di confine comunale, chiedendo ai comuni limitrofi di stabilire adeguate distanze e zone di
    sicurezza,
  • mettere in atto una campagna di sensibilizzazione rivolta ai produttori locali circa la necessità di riconversione biologica delle produzioni agricole, con adeguata formazione degli operatori promuovendo un corso di Agricoltura Biologica rivolto agli operatori agricoli e tecnici
  • impegnare l’amministrazione comunale ad attivarsi per un’azione collettiva d’area generale, sensibilizzando i Comuni limitrofi ad analoghe iniziative al fine di arrivare in breve termine al “Bioterritorio”
  • agire nei confronti della Regione Veneto, insieme ad altri comuni, per un migliore utilizzo delle risorse dei PSR a sostegno della riconversione biologica, con azione territoriale pilota collettiva ed adeguamento dei pagamenti agroambientali previsti
  • promuovere un programma pilota di assicurazione fitosanitaria agevolata per l’Agricoltura Biologica, anche attraverso la costituzione di un Consorzio Difesa ad hoc, attivandosi verso il Ministero Agricoltura e la Regione per il sostegno previsto e per il finanziamento di un programma di collaudo sperimentale territoriale e comprensoriale
  • agire nei confronti dei Ministeri e delle Regioni per una corretta stesura del PAN sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, attualmente in discussione e consultazione, secondo quanto indicato nelle premesse
  • agire per rimuovere gli eventuali conflitti di interesse tra le parti sociali, al fine di arrivare ad una convergenza economica ed ecologica (“Econologica”) di intenti con tutte le parti in causa, nel rispetto dei diritti inviolabili alla salute umana ed ambientale, delle attuali e future generazioni
  • monitorare, in collaborazione con gli organi istituzionali preposti, lo stato di salute ambientale e sanitario attraverso i relativi indicatori, al fine di valutare i benefici nel breve e lungo periodo
Andrea Danieletto
Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Vigonovo

Download della mozione

https://drive.google.com/file/d/0B4HMlhbCUD4VMDNtSzJURlJOM0k/view?usp=sharing

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